Iniziativa

Lunedì 10 giugno Legambiente promuove un presidio in Place des Franchises alle ore 15, per informare la popolazione sulle centraline idroelettriche.

Il tema è molto importante e Legambiente dà una corretta ed adeguata informazione.
Invitiamo a partecipare per informarsi, come anticipazione, il testo del volantino che sarà diffuso.

Salviamo l’alpe di Cortlys dall’accanimento idroelettrico
Giù le mani dall’acqua dei valdostani

Le derivazioni a uso idroelettrico hanno raggiunto il limite. II numeri di captazioni e di tratti sottesi dimostrano che, su tutto l’arco alpino, la situazione ha raggiunto la soglia oltre la quale ogni ulteriore prelievo è più dannoso che utile.

E’ tempo di smettere con altre concessioni e con altri impianti. Il plus di energia che si ricava è poca cosa, mentre i danni ambientali sono cospicui e provocano ricadute che non consentono un equilibrio tra le esigenze energetiche e quelle idrauliche e idrobiologiche.

Tutela e miglioramento dei corsi d’acqua, regolazione e controllo severo del deflusso minimo vitale, linee guida per il rilascio delle concessioni, governance pubblica dell’acqua nel contesto di una nuova pianificazione energetica regionale.

Bisogna sottrarre le acque delle Alpi a ogni ulteriore sfruttamento privatistico, oggi giustificato dall’entità dei contributi pubblici che consentono utili significativi e ritorni finanziari a breve termine. E’ necessario affermare le ragioni della sostenibilità di un comparto, quello idroelettrico, che ha dato molto alla Valle d’Aosta, ma che necessita oggi di un nuovo ruolo, restituendo l’acqua ai laghi e ai fiumi, consegnando al vantaggio comune ogni futuro prelievo energetico dell’acqua.

Legambiente affronta la questione dell’idroelettrico nell’ottica dell’acqua bene comune, portatrice di ricchezza biologica, di bellezza paesaggistica, di vantaggi per le comunità locali, avendo presente un quadro complessivo che, nelle Alpi, manifesta uguali situazioni di sfruttamento e aggressione con l’evidenza di una crescente riduzione delle acque superficiali, di inaridimento degli alvei, di ricchezza che se ne va altrove.

La Regione la smetta di sostenere in giudizio i diritti dei mercanti d’acqua e stia per una volta dalla parte della Valle d’Aosta, dei suoi beni comuni e dell’ambiente di tutti.
Legambiente

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